Imparare le tecniche di recitazione cinematografica significa sperimentare il cosiddetto “racconto della Normalità”, per il quale si intende non la tematica trattata bensì la regola narrativa, il criterio di interpretazione. Significa lavorare sul CORPO, sulla sua collocazione nell’universo mondo e in scena; elaborare VOCE e parole in modo da andare in direzione del “racconto della Normalità”, di modo che l’attore non ‘affianchi’ il personaggio che interpreta al cinema, bensì vi ‘aderisca’ con una totale coincidenza di spazi e confini, materiali e spirituali. Da qui, all’analisi del TESTO, con l’obiettivo ultimo di raggiungere una coscienza di sè e del personaggio che faccia proprio dell’attore lo spettatore che ci crede di più, che più profondamente crede a se stesso e alla “verità” che sta raccontando.
Introduzione all’uso della respirazione cosciente, approccio teorico e pratico alla gestione del cosiddetto “respiro dell’attore”
Conoscenza ed approfondimento dei princìpi fondamentali della dizione e concetto di maschera neutra, neutralità vs. espressività
Che cos’è la tecnica? Controllo di sè e concentrazione e conciliazione tra emozione e tecnica
L’improvvisazione, analisi dei codici e delle regole che la identificano, secondo il principio cardine che “l’improvvisazione non si improvvisa”
(Ri)attivazione di processi creativi, fantastici, immaginifici, approccio al testo e analisi del copione e analisi dell’identità del personaggio
Lavoro attoriale in presenza di macchina da presa. Sviluppo e messa a sistema di quanto imparato negli step precedentemente descritti, elaborazione di una propria modalità personale capace di ottimizzare i percorsi, le tecniche, gli strumenti appresi.